Il film di Matteo Garrone escluso dalla shortlist dalla quale usciranno i 5 film in concorso.
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Dogman di Matteo Garrone, non è tra i 9 film che si contenderanno l’ingresso in cinquina per la statuetta come miglior film stranieroalla prossima edizione degli Oscar. Tra i 9 in gara, sei sono stati scelti dai membri dell’Academy e tre da un comitato esecutivo ristretto. I titoli scelti sono comunque film di grande bellezza come il polacco Cold War di Pawel Paliwkosky, il messicano Roma di Alfonso Cuaron (Leone d’oro a Venezia 2018), il tedesco Opera senza nome di Florian Henckel von Donnersmarck, tre film che possono contare sulla forza distributiva e di marketing di tre colossi dell’entertainment come Amazon, Netflix e Sony. Tanta è la delusione visto il percorso di premi a cui il film di Garrone ci aveva ormai abituato, tra cui la Palma d’oro a Cannes al protagonista Marcello Fonte, che ha bissato il 15 dicembre agli Efa a Sivigliaricevendo l’oscar europeo come miglior attore, e dove riconoscimenti sono andati anche per costumi, acconciature e make up, che aveva fatto ben sperare, forse anche illudere che la strada verso il Dolby Theatre di Los Angeles fosse percorribile. L’Italia però va avanti, come tante volte negli ultimi anni, con le categorie tecniche, unico vero punto di forza del nostro cinema. Suspiria di Luca Guadagnino è nelle shortlist di trucco e acconciature grazie al lavoro di Fernanda Perez e in concorso come miglior canzone originale col brano composto da Thom Yorke dei Radiohead.
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